In un comunicato stampa pubblicato il 22 aprile al mattino, l’Unione Europea ha annunciato di aver autorizzato la messa sul mercato di un nuovo vaccino “6 in 1” per i lattanti. Questo vaccino, chiamato Hexyon e prodotto da Sanofi, raggruppa i vaccini contro la difterite, il tetano, il morbillo, et produit par le laboratoire Sanofi, regroupe les vaccins contre la diphtérie, le tétanos, la pertosse, l’epatite B, la poliomelite, e altre infezioni come la meningite.
Questa notizia è annunciata dai media come “un vero progresso in materia di vaccinazione, nel momento in cui le autorità sanitarie tentano in diversi modi (…) di ridare fiducia ai francesi nei metodi preventivi” (letto sul sito Informations Hospitalières).
Per quanto ci riguarda, questa notizia non fà altro che aumentare la nostra preoccupazione riguardo ai vaccini. Il fatto di mischiare insieme un gran numero di vaccini è un metodo conosciuto dai laboratori faramceutici per complicare le prove sugli effetti collaterali. In quanto, più ci sono vaccini in un ignezione, più diventa difficile dimostrare a quale vaccino in particolare è legato l’effetto collaterale. Occorrono moltissimi casi dichiarati con effetti collaterali negativi molto più importanti per ottenere un livello di prove statistiche affidabili.
Ora, questa tattica si sviluppa proprio nel momento in cui la massa delle persone iniziano a diventare consapevoli della pericolosità degli effetti collaterali dei vaccini che non sono per nulla trascurabili.
Degli effetti collaterali preoccupanti
Un grandi numero di ricerche scientifiche allarmanti mettono in luce la pericolosità dei vaccini.
Non si tratta di mettere in guardia le persone da parte di associazioni marginali, è di tendenza settaria. No, questa volta è la comunità dei medici internazionale stessa a esprimere de seri dubbi, perfino delle inquietudini sull’uso del vaccini.
Il British Medical Journal, una rivista conosciuta a livello mondiale e rispettata per il suo rigore scientifico, ha pubblicato il 30 gennaio 2013 uno studio dimostrando che il vaccino antifluenzale H1N1 Pandermix ha causato miliaia di casi di nacrolessia nei bambini, una malattia grave e incurabile, senza che questa catastrfe sia compensata da vite salvate grazie al vaccino. Un’associazione, niente di più debole, ha anche stabilito un legame tra il vaccino antifluenzale e la malattia di Guillain-Barré (paralisi).
Il Gardasil, vaccino contro il papillomavirus e il cancro alla cervice, è oggi al centro di uno scandalo che non finisce più. Secondo le ricerche effettuate da sanevax, questo vaccino è collegabile a 29 003 effetti collaterali gravi, e almeno 130 decessi.
Il vaccino contro l’epatite B, anche lui, è altanente critricato. E’ accusato di distruggere le cellule del fegato, mentre dovrebbe proteggerle contro una malattia del fegato. D’altra parte, il 21 novembre 2012, il Conseil d’Etat francese ha riconosciuto che l’alluminio nel vaccino dell’epatite B è stato la causa di terribili malattie invalidanti, come la miofascite a macrofagi, di cui soffre dal 1996 un impiegato della città di Parigi, e che per questo riceve un indennizzo. Miliaia di persone, non hanno fatto denuncia, potrebbero essere nella sua stessa situazione.
I vaccini possono in effetti contenere diverse sostanze notoriamente tossiche anche a dosi minime come la formaldeide (cancerogena), mercurio (neurotossica), alluminio (neurotossina), e il fenossietanolo. I bambini piccoli sono particolarmente vulnerabili a queste sostanze, che possono avere effetti drammatici sul loro sistema nervoso e immunitario.
Queste molecole sono impiegate come additivi per rinforzare l’efficacia dei vaccini stimolando la risposta immunitaria. In questo modo le persone predisposte geneticamente possono vedere il loro sistema immunitario sballare e scatenare malattie autoimmuni, come la famosa miofascite a macrofagi, la sindrome di Guillain-Barré o la sindrome degli antifosfolipidi, degli effetti secondari, degli effetti collaterali rari e gravi ma perfettamente noti.
L’alluminio potrebbe anche essere la causa maggiore della malattia dell’Alzheimer e del cancro al seno, e questo spiegherebbe le proporiozni epidemiche che queste due malattie stanno avendo nelle generazioni del dopoguerra.
Un rapport rischio/vantaggio discutibile
Questi effetti indesiderati sono tuttavia presentati dalle autorità mediche e dalla stampa pi importante come benigni in confronto degli “immensi vantaggi” che avrebbero i vaccini.
L’opinione pubblica gli attribuisce il merito di proteggerci ma innumerevoli malattie infettive e di aver eradicato tutte le malattite epidemiche che decimavano una volta il nostro continente: tifo, difetrite, pertosse, scarlattina, tubercolosi, meningite, tetano, e beninteso anche le malattie infantili come la rosolia, gli orecchioni, il morbillo, ecc…
Eppure, al di là del caso particolare della poliomelite (che meriterebbe un artcolo a sè), la verità scientifica e storica ci obblica a scrivere senza esitare che si tratta di pura mitologia.
Le malattie citate qui sopra avevano cessato di fare dei morti a grande scala molto prima che venissero introdotti i vaccini. E’ stato il miglioramento delle condizioni di vita, dell’igiene, dell’acqua potabile, la migliore alimentazione e la diminuzione della povertà che spiegano la regressione di molte malattie infettive e soprattutto la diminuzione delle morti per queste malattie duranmte il XXesimo secolo.
Il caso emblematico della difetrite
Non si riesce a trattare in questo articolo tutte le malattie e quindi ci limitaimo a esempi simbolici. Ma ciffre simili a quelle che citeremo esistono per le altre malattie per lequali i governo vaccinano a scala industriale le persone. I lettori che vorrano saperne di più possono andare a concultare l’eccellente documento « Survey on Vaccinations in Europe » dal quale sono tratti le ciffre qui sotto.
In Spagna, ogni anno c’erano 5000 decessi per difterite nel 1900, ma appena 81 nel 1964, l‘anno in cui la vaccinazione venne introdotta.
In Francia, la vaccinazione obbligatoria contro la difterite fu imposta nel 1938. L’annno successivo, ci furono 15 000 casi di difterite e fino a tre volte tanto durante la Guerra!
In Germania, c’erano 100 000 casi di difterite durante la Prima Guerra Mondiale. I nazisti imposero il vaccino obbligatorio contro la difterite nel 1939. Nel 1940, c’erano nuovamente 100 000 casi, e 250 000 nel 1945. Dopo la Guerra, la vaccinazione obbligatoria fu abbandonatae il numero di ammaliti di difterite calò regolarmente, fino a 800 casi all’anno nel 1972 (un calo del 99,2%)
in Norvegia, 555 persone morirono di difterite nel 1908, ma solamente 2 nel 1939. Il paese fu allora invaso dai tedeschi, che imposero il vaccino: il numero di persone affette dalla difetrite salì a 22 787 casi nel 1942 con circa 700 morti.
Questi numeri indicano che la difterite si diffonde quando le condizioni di vita si degradano (guerra), e che le campagne di vaccinazione sono purtroppo impotenti nel cancellare il fenomeno.
In compenso, il ritorno alla prosperità e ad una migliore igiene di vita si accompagnano da un calo della malattia, fino alla sua quasi totale scomparsa.
Indicano ugualmente che i governi sono capaci di introdurre le vaccinazioni sistematiche della popolazione per delle malattie quasi inesistenti (caso della Spagna nel 1964, della Germania nel 1939).
Un fenomeno generale
Gli stessi fenomeni sono stati osservati per le altre grandi malattie infettive.
La febbre tifoide, decimava le armate di Napoleone e fece da 5 a 7000 morti all’anno durante la Guerra civile spagnole (dal 1947) fu quasi eradicata alla fine degli anni ’50, senza che ci fu alcuna campagna importante di vaccinazione.
Il vaccino contro la pertosse inziò a essere somministrato solo negli anni ’40 negli Stati-Uniti. Nel 1953, fù autorizzato in Inghilterra. In quel momento, la pertosse faceva 35 morti per milioni di bambini con età inferiore a 15 anni, contro i 1500 nel 1850. Un calo del 98,5% senza che il vaccino c’entri in alcun modo.
in Spagna, la pertosse non faceva più di 33 morti all’anno nel 1965 quando furono lanciate le campagne delle vaccinazioni DPT (difterite, pertosse, tetano).
La scarlatina non fa praticamente alcun morto dagli anni ’60 eppure non c’è mai stato alcun vaccino.
In Francia, le campagne a grande scala delle vaccinazioni ROR (morbillo, orecchioni, rosolia) furono lanciate nel 1983, mentre il numero di decessi per morbillo era sceso a 20 persone all’anno, contro i 3 756 nel 1906, un abbassamento della mortalità del 99,5% senza vaccino! In spagna, 18 473 persone morirono di morbillo nel 1901, contro 19 nel 1981. Eppure le campagne di vaccinazioni nazionali cominciarono… 1982.
La tubercolosi e il BCG
Il caso più emblematico resta quello della tubercolosi. Si suppone sia prevenuta dal vaccino “BCG”, questa malattia in realtà è regredita più rapidamente in Belgio e Olanda. che non vaccinavano la loro popolazione, rispetto alla Francia, dove tutti gli scolari venivano vaccinati.
Oggi, mentre il BCG non è più obbligatoria ne in Germania, ne in Inghilterra , ne in Belgio, ne in Lussemburgo, ne in Olanda, ne in Spagna, ma è obbligatorio in Italia per persone a rischio ( operatori medici, infermieri, militari…), la Francia continua a vaccinare religiosamente milioni di scolari ogni anno.
Le ricerche dell’INSERM sono senza appello: il numero di decessi per tubercoloso era sceso del 80% quando fu introdotto il BCG obbligatorio il 5 gennaio 1950, malgrado le difficili condizioni di vita negli anni a ridosso del dopo-guerra. Le campagne di vaccinazione non hanno alcun effetto degno di nota sulle curve della malattia. La cosa non stupisce quando sappiamo che vaccinarsi contro il BCG non protegge dall’infezione, e nemmeno dalla trasmissione della malattia. Le persone che muoiono oggi di tubercolosi in Frnacia sono persone che sono state vaccinate, ma sono persone marginalizzate socialmente e denutrite.
Il problema è che il BCG comporta dei rischi importanti sugli effetti collaterali, ed è la ragione per laquale la vaccinazione è stata abbandonata negli anni ’70 e ’80 (tranne in Francia, dove l’obbligo è stato sopressa nel 2007). Di fatto è un vaccino vivo, che pone problemi, compreso dei decessi, nei bambini o nelle persone che hanno un sistema immunitario indebolito. Uno studio realizzato a Barcellona ha mostrato un abbassamento significativo dei casi di meningite nei bambini piccoli dopo l’abbandono delle camlagne di vaccinazioni con BCG.
Non è quindi affatto la vaccinazione che ha permesso alla mostra società di uscire della grandi epidemie ma la prosperità economica. Questa ha permesso un miglioramento dell’igiene, dell’alimentazione, e dell’ambiente di vita. Se queste condizioni dovessero degradarsi in modo significativo, è evidente che malgrado i nostri vaccini, assisteremo a un ritorno in forze di queste malattia, esattamente come fu il caso durante la seconda guerra mondiale.
La verità accuratamente celata
Attualmente, e sfortunatamente, un industria gigantesca si è sviluppata per garantire la vacinazione di massa delle popolazioni nel mondo intero. Questa industria è tanto più attiva a lucrativa in quanto è totalmente finanziata dai governi, e che le imprese che si contendono il mercato sono protette da brevetti (di cui il rispetto è garantito dal potere pubblico) e da ua regolamentazione folta esolo i grandi gruppi armati da battaglioni di giuristi possono capire e rispettare.
Miliardi di vaccini sono sommnistrati ogni anno, e decine di miliardi di euro sono incassati dalle multinazionali farmaceutiche.
Per il solo vaccino contro l’influenza A, il governo francese aveva pagato 1,5 miliardi di euro per 94 milioni di dosi, che equivale a due dosi per ogni abitante.
All’acquisto dei vaccini, è stato aggiunto il costo di:
- la campania di vaccinazione per un ammontare di 35,8 milioni di euro,
- l’aquisto di respiratori per 5,8 milioni di euro,
- l’aquisto di antivirali per 20 milioni di euro,
- 150,6 milioni di maschere,
- 41,6 milioni di euro di dispense logistiche,
- 290 milioni per l’indennizzo del personale della sanità requisito,
- 59,6 milioni destinati ai costi di informazioni e alla campagna di comunicazione,
- 100 milioni si “spese legate all’organizzazione territoriale della campagna di vaccinazione” ,
- e ancora da 375 a 752 milioni si spese legate alle consultazioni mediche e alle prescrizioni mediche.
Alla fine il numero di vaccini usati sono stato solo 4,5 milioni, il ché è una buona cosa, ma significa anche che su 94 milioni di dosi, 89,5 milioni sono finiti nella spazzatura, una volta che hanno raggiunto la scadenza.
Questo spreco è stato denunciato dal Professor Bernard Debré e dal deputato e medico Jean-Marie Le Guen. ma la stampa ha trattato l’affare come uno scandalo isolato, senza legame con la eccessiva vaccinazione sistematica che viene fatta in Francia e nel mondo.
Non ci sono seguiti agli incidenti legati ai vaccini
Allo stesso tempo, nessuno si preoccupa attualmente dei rischi reali che fatte correre ai vostri figli vaccinandoli. E se si ammalano subito dopo la vaccinazione, potete star certi che vi diranno che è pura coicidnza, compreso un eventuale decesso.
Questo fatto capita ogni anno a miliaia di genitori. Il loro figlio viene vaccinato, e nelle ore successive, si scatenano gravi reazioni che possono andare dai mal di testa, al vomito, all’eczema, all’iperattività, a disturbi del sonno e un pò più tardi a una malattia autoimmuno inguaribile, e peggio alla morte.
Nella maggior parte dei casi, gli operatori sanitari, non solo negano una realzione con il vaccino, ma non dichiarano nemmeno il fatti alle autorità di farmacovigilanza (agenzia responsabile di monitorare gli effetti collaterali dei medicinali) visto che non considerano la realzione.
Quello che è capitato alla piccola Christina Richelle, deceduta in seguito al vaccino Gardasil contro l’ HPV (papillomavirus), e tante altre persone che si trovano su innumerevoli siti di informazioni sulla vaccinazione.
Una testimonianza tra molte altre, raccolte dalla EFVV (European forum for vaccine vigilance) :
« Non voglio dirvi il mio nome e non voglio rivelare l’identità del mio bimbo perché ho paure di ricadute si di me, ma ho voluto contattarvi per parlarvi del mio progetto, perché sono felice che qualcuno faccia qualcosa . Il mio bimbo è morto nelle 24 ore dopo aver avuto il suo primo vaccino DPT (Diphtetite, pertosse, tetano), due mesi fà. Mi sento terribilmente male, Nessuno può minimamente capire cosa significhe. Era una bimba perfetta. Qaundo le fecero l’ignezione, si è messa a strillare per almeno un ora, in modo strano. Poi sembrava stanca, e si è addormentata profondamente, per non risvegliarsi più. Ho cominciato a preoccuparmi perché sembrava dormire più a mlungo del solito e quando ho voluto verificare, ho notato che aveva vomitato un pò e che non respirava più. Hanno dovuto fare un autopsia ma non hanno trovato la causa del decesso. Io sò che è stato il vaccino ad averla uccisa. Non era mai stata ammalata mai prima di allora. Ma più lo diceno ai medici più diventavano ostili. Oggi, ho paura che mi prendano l’altro mio figlio e non voglio che mi accusiono di aver ucciso la mia bimba. Non dovrei vivere in questo modo, è terribile. Sono terrorizzata e questo mi impedisce di elaborare bene il mio lutto. Era così bella! »
Ma è troppo spesso lo stesso copione; ufficialmente, non ci può essere alcuna relazioni tra il vaccino e gli incidenti successivi. La maggior parte dei medici negeranno in modo accino l’evidenza. Questo è certo. Eppure sarebbe molto facile fornire ogni ad ogni persona vaccinata un questionario da rispedire alla agenzia nazionale dei medicinali, sul quale si annoteranno gli effetti strani, che si constateranno durante gli otto giorni successivi.
Questo permetterebbe din stabilire rapidamente ai fini statistici globali gli effetti collaterali reali dei vaccini. In un caso come quello citato qui sopra, è molto facile dichiarare che il bimbo è deceduto per “cause ignote”, o ancora che è la classica “morte in culla”. In quanto ignettare un vaccino, consiste a introdurre nell’organismo non solo dei virus potenzialmente pericolosi (anche si artificialmente indeboliti) e degli additivui che i sistemi immunitari immaturi non sopportano facilmente e non è affatto detto che supportino.
Ma per delle ragioni che non hanno nulla a chevedere con la salute e nemmeno del benessere della gente, e tutto a che vedere con i profitti di banche, industrie farmaceutiche e interessi politici, questo tipo di misure non è per nulla preso in considerazione dalle autorità sanitarie.
Cosa fare???
Questo significa che bisogna smettere di vaccinare i bambini?
No. Perché anche se si esagera con i benefici dei vaccini sulla salute pubbliche, e anche se i pericoli sono minori, esistono probabilmente numerosi casi dove è ragionevole vaccinarsi.
Il problema è che l’assenza di studi seri sui rischi e i benefici reali dei vaccini oscura considerevolmente il dibattito. Ne i cittadini, ne gli operatori della sanità di buona volontà, dispongono oggi di elementi affidabili per prendere una decisione chiara.
Noi siamo quindi obbligati a giocare alla roulette russa con i vaccini.
Sembra tuttavia ragionevole a priori di evitare qualsiasi vacino se non strettamente obbligatorio, quando siamo in buona salute. Fare eccessi è costoso e molto pericoloso.
Per tutte le malattie, ci sono persona a “rischio”, e altre che lo sono meno. Vaccinare alla cieca tutti i bambini con tutti i vaccini sul calendario dei vaccini è per la maggior parte dei casi, nocivo.
Per giunta, non si deve dimenticare che i vaccini obbligatori (DTPolio et BCG in Francia) non lo diventano più se il vostro medico constata delle contro-indicazioni. Questo non è teoria in quanto molte persone possono presentare delle contro-indicazioni, in particolare delle allergie, malattie autoimmuni, oppure altri problemi al loro sistema immunitario. Un esame medico è quindi raccomandato prima di fare qualsiasi vaccinazione, anche se non è previsto dal sistema.
Una riforma indispensabile e urgente
E’ dunque indispensabile e urgente che il potere pubblico prenda delle misure che mirino a migliorare la conoscenza dei vaccini e l’informazione dei medici come anche del grande pubblico sull’argomento.
Un informazione trasparente deve essere data sui pericoli di ogni vaccino. Se ci sono stati dei decessi, delle persone gravemente menomate, o malati a vita, le persone che sono sul punto di fare dei vaccini devono essere informate.
Molti vaccini hanno un rapporto benefici/rischi dubbioso. Una informazione leggibile e facilmente comprensibile deve figurare sulla confezione dei vaccini, indicando chiaramente quelli che sono indispensabile, quelli che non sono necessari tranne in certi casi, e quelli che sono inutili nella maggior parte dei casi.
Ma anche se tocca ai medici assicurarsi che non fanno correre rischi inutili ai loro pazienti (sermone di Ippocrate), ricordiamoci che non viviamo in un utopia e che tocca a noi essere responsabili della nostra salute.
Sinceramente,
Jean-Marc Dupuis (traduzione dal francese, Zeinab Youssef)
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