Visitare regolarmente i musei e avere contatti con l’arte allunga la vita: lo hanno scoperto diversi studi in merito
E se vi dicessimo che visitare regolarmente i musei è un’ottima decisione per la vostra salute? Questa è l’ipotesi avanzata dall’Association des Médecins francophones du Canada quando nel 2018 ha lanciato il programma di prescrizioni museali in collaborazione con il Museo di Belle Arti di Montreal.
Il progetto, ormai concluso, ha permesso a migliaia di pazienti di ottenere una prescrizione medica per visitare un museo, da soli o accompagnati. L’obiettivo della prescrizione era quello di promuovere il recupero e il benessere dei pazienti affetti da malattie croniche (ipertensione, diabete), patologie neurologiche, disturbi cognitivi o problemi di salute mentale.
La decisione di scrivere la ricetta era lasciata alla discrezione del medico. Dopo cinque anni, questa iniziativa pionieristica ha ispirato altri progetti innovativi. Oggi si assiste a un numero crescente di attività di benessere nei musei, dallo yoga museale alle meditazioni guidate con le opere d’arte, fino alla pratica della contemplazione lenta o “slow looking”.
Queste iniziative hanno fatto recentemente notizia nei media nazionali su entrambe le sponde dell’Atlantico, in Francia e in Canada, e stanno guadagnando visibilità presso il grande pubblico. A causa della popolarità di queste attività, sempre più spesso si afferma che una visita al museo può avere “potenti proprietà antistress”, essere una “cura miracolosa per lo stress” o avere altri “incredibili benefici”.
Il ruolo dell’arte nella promozione della salute e del benessere
Ma l’arte fa davvero bene? Nel 2019 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha pubblicato un ampio rapporto che raccoglie le prove sul ruolo delle arti e delle attività culturali nella promozione della salute e del benessere.
Gli autori di questo rapporto hanno cercato di allontanarsi dall’affermazione generalizzata che i benefici dell’arte possano costituire una soluzione universale ai problemi di salute, come una sorta di rimedio casalingo.
Al contrario, incoraggiano nuovi approcci più precisi e rigorosi per affrontare la questione, basati sull’osservazione delle risposte psicologiche, fisiologiche e comportamentali indotte da alcune componenti specifiche dell’attività artistica (coinvolgimento estetico, stimolazione sensoriale, attività fisica, ecc.)
Rischio ridotto del 50% di demenza e depressione e del 40% di sviluppare una sindrome di fragilità geriatrica
La particolarità della visita a un museo è che si tratta di un’attività artistica cosiddetta ricettiva. In altre parole, non si tratta di produrre arte (dipingere, disegnare, comporre). Tuttavia ha il vantaggio di essere accessibile e già ben radicata nelle nostre abitudini collettive, il che la rende un buon candidato per la prevenzione della salute.
La domanda è se l’esposizione all’arte, da sola, sia sufficiente a trarne i benefici. In pratica il semplice fatto di essere a contatto con l’arte ha effetti specifici? In Inghilterra è stata condotta una ricerca su campioni di diverse migliaia di individui, di cui sono stati monitorati gli indicatori di salute a lungo termine e ai quali è stato chiesto per 10 anni di riferire sulle loro abitudini in termini di attività culturali e artistiche.
Questa ricerca dimostra che le persone che frequentano regolarmente (ogni due o tre mesi o più) luoghi culturali (teatri, teatri d’opera, musei, gallerie) hanno un rischio ridotto del 50% di demenza e depressione e del 40% di sviluppare una sindrome di fragilità geriatrica (declino della salute legato all’età e perdita di indipendenza funzionale).
Cosa succede al nostro corpo di fronte all’arte
Ma c’è un’altra domanda importante: perché l’arte, e in particolare l’arte visiva, dovrebbe farci bene? Che cosa succede nel mio corpo quando incontro un’opera d’arte e in che modo questo contatto mi trasforma e mi aiuta a mantenermi più sano, se è così?
Questa è la domanda che Mikaela Law, ricercatrice in psicologia presso l’Università di Auckland in Nuova Zelanda, e i suoi colleghi si sono posti nel 2021. Hanno esaminato la letteratura scientifica alla ricerca di studi sulla risposta fisiologica alle arti visive e sul loro effetto sullo stress auto-riferito.
Alcuni degli studi elencati nel suo lavoro mostrano che il contatto con le opere d’arte può abbassare la pressione sanguigna, la frequenza cardiaca e il cortisolo secreto nella saliva. Questi cambiamenti riflettono una riduzione dello stato di guardia dell’organismo, chiamato anche stress. Questo cambiamento sembra essere percepito dall’individuo e si riflette nella riduzione dello stress che prova dopo l’esposizione.
Insomma, una cosa è certa: andare al museo significa aumentare notevolmente le possibilità di trascorrere una giornata piacevole. A ciò si aggiunge il fatto che molti studi hanno appurato quanto sia benefico visitare i musei, per cui che aspettate?
FONTE: Greenme (Rebecca Manzi)
(ENGLISH VERSION)
Regularly visiting museums and having contact with art extends your life: several studies have discovered this
What if we told you that visiting museums regularly is an excellent decision for your health? This is the hypothesis put forward by the Association des Médecins francophones du Canada when it launched the museum prescriptions program in 2018 in collaboration with the Montreal Museum of Fine Arts.
The project, now concluded, has allowed thousands of patients to obtain a medical prescription to visit a museum, alone or accompanied. The goal of the prescription was to promote the recovery and well-being of patients suffering from chronic diseases (hypertension, diabetes), neurological diseases, cognitive disorders or mental health problems.
The decision to write the prescription was left to the doctor’s discretion. After five years, this pioneering initiative has inspired other innovative projects. Today we are seeing a growing number of wellness activities in museums, from museum yoga to guided meditations with works of art, to the practice of slow contemplation or “slow looking”.
These initiatives have recently made national media headlines on both sides of the Atlantic, in France and Canada, and are gaining visibility among the general public. Because of the popularity of these activities, it is increasingly being claimed that a museum visit can have “powerful stress-relieving properties,” be a “miracle cure for stress,” or have other “incredible benefits.”
The role of art in promoting health and well-being
But is art really good for you? In 2019, the World Health Organization published a comprehensive report compiling evidence on the role of arts and cultural activities in promoting health and well-being.
The authors of this report sought to move away from the generalized claim that the benefits of art can constitute a universal solution to health problems, as a kind of home remedy.
On the contrary, they encourage new, more precise and rigorous approaches to address the issue, based on the observation of the psychological, physiological and behavioral responses induced by some specific components of artistic activity (aesthetic involvement, sensory stimulation, physical activity, etc.)
50% reduced risk of dementia and depression and 40% reduced risk of developing geriatric frailty syndrome
The peculiarity of visiting a museum is that it is a so-called receptive artistic activity. In other words, it is not about producing art (painting, drawing, composing). However, it has the advantage of being accessible and already well established in our collective habits, which makes it a good candidate for health prevention.
The question is whether exposure to art alone is enough to reap the benefits. In practice, does the simple fact of being in contact with art have specific effects? In England, research was conducted on samples of several thousand individuals, whose long-term health indicators were monitored and who were asked to report on their habits in terms of cultural and artistic activities for 10 years.
This research shows that people who regularly attend (every two or three months or more) cultural places (theaters, opera houses, museums, galleries) have a 50% reduced risk of dementia and depression and a 40% reduced risk of developing dementia. geriatric frailty syndrome (age-related decline in health and loss of functional independence).
What happens to our body when faced with art
But there is another important question: why should art, and in particular visual art, be good for us? What happens in my body when I encounter a work of art and how does this contact transform me and help me stay healthier, if so?
This is the question that Mikaela Law, a psychology researcher at the University of Auckland in New Zealand, and her colleagues asked themselves in 2021. They examined the scientific literature for studies on the physiological response to visual arts and their effect on self-reported stress.
Some of the studies listed in her work show that contact with works of art can lower blood pressure, heart rate and cortisol secreted in saliva. These changes reflect a reduction in the body’s guard state, also called stress. This change appears to be perceived by the individual and is reflected in the reduction in stress they experience after exposure.
In short, one thing is certain: going to the museum means significantly increasing the chances of spending a pleasant day. Added to this is the fact that many studies have established how beneficial it is to visit museums, so what are you waiting for?
SOURCE: Greenme (Rebecca Manzi)
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